Personalmente ascolto la musica classica soprattutto quando lavoro agli impaginati, quando ho davanti a me la griglia di una pagina bianca e devo trovare l’armonia tra le parole e le immagini, quando devo progettare il perfetto equilibrio tra i pieni e i vuoti nello spazio bidimensionale di un foglio.
In questi momenti l’ascolto della musica classica mi libera la mente e nasce uno strano gemellaggio, un tacito patto tra i miei schizzi e le note, tra lo spazio algebrico del mio progetto e l’abbraccio senza peso di un tetracordo discendente.
Scrivere che la musica di Bach riesce a donarmi pace, che la sottile armonia del violoncello mi porta in un’altra dimensione, descrivere che la ritmica eccessiva e politonale di Stravinsky può caricare di tanta energia da stordire e inebriare i sensi, confessare le lacrime sul Preludio del Tristano e Isotta di Wagner e che l’Adagio della seconda sinfonia di Rachmaninov è, per me, la primavera in note, mi sembrava scontato e banale.
Perché inoltrarsi nei profondi e personali turbamenti musicali è un percorso delicato e forse troppo soggettivo.
Allora ho deciso di realizzare un articolo tutto sonoro inserendo solo la musica, lasciando a chi legge la totale libertà di un ascolto senza condizionamenti.
Però, e qui vien fuori la blogger che è in me, mi piacerebbe ricevere i vostri commenti per creare un post di scambio e d’interazione totale.
Dunque, la riuscita di questo esperimento e del suo seguito, dipende da voi.
Buon ascolto.
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Commenti
Ho appena pubblicato un post su Linkedin su Jean Sibelius cui una famiglia ligure dedica un festival completamente gratuito per chi ha voglia di ascoltare musica straordinaria e spesso sconosciuta. Ti adotto per #adotta1blogger, posso? ;)
Caro Mimmo, grazie per aver lasciato il commento, ma soprattutto per aver ascoltato i brani che ho qui postato. :-)
Complimenti Mimma
#unsorriso